“In BLEND 3, there is a surprising art of fusing different modes, evoking and transforming them.” from the liner notes of LUBOK by Roberto Masotti

“C’è in BLEND 3 un’arte di fondere modi diversi, evocandoli e trasformandoli, che sorprende.” dalle note di copertina di LUBOK scritte da 
Roberto Masotti

Andrea Grossi Blend 3
© Francesca Romana Gaglione

Manuel Caliumi alto sax

Michele Bonifati electric guitar

Andrea Grossi double bass, compositions

ENGLISH

Blend 3 is an organism made up of three different but similar personalities. The group explores the diverse sonorities of a trio that, without a predetermined set, utilizes composition and improvisation as its only resources. 

By means of this combination of composition and improvisation, what is already written is proposed in an original and revisited way time after time. Concurrently, improvisation as an actual practice rather than as a genre is developed with a deep compositional function.

Blend 3 does not know how many pieces it will play or how long it will improvise for. The only thing it knows is its primary need: to come alive repeatedly by researching a constant sense of uniqueness.

ITALIANO

Blend 3 è un organismo composto da tre personalità differenti ma affini, che esplora le possibilità sonore di un trio che, senza alcuna scaletta prestabilita, utilizza composizione ed improvvisazione come unico materiale.

In questo modo ciò che già è scritto viene proposto con la stessa presenza e freschezza di un’improvvisazione e, allo stesso tempo, l’improvvisazione come prassi e non come genere viene sviluppata con profonda funzione compositiva.

Blend 3 non sa quanti brani suonerà o quanto improvviserà, conosce soltanto il suo bisogno primario: prendere nuovamente vita ricercando un costante senso di unicità.

“Il leader del progetto è un giovane contrabbassista di Monza, accompagnato qui dal chitarrista modenese Michele Bonifati e dal sassofonista carpigiano Manuel Caiumi. Il loro disco d’esordio si intitola proprio Lubok ed è semplicemente magnifico: un lavoro maturo e senza alcun compromesso, che mostra musicisti capaci di confrontarsi senza patire alcun timore reverenziale con il linguaggio dei giganti.
(…) Assolutamente vincente la scelta di suonare senza la batteria: si aprono spazi sconfinati, le dinamiche sono libere e fluide, un clima cameristico e sorvegliato aggiunge mistero al mistero, tra scrittura e improvvisazione.
(…) che razza di musica è questa, ce lo possiamo chiedere legittimamente anche noi, e risponderci semplicemente: musica bellissima, pensata con cuore e testa, benedetta da una scrittura nitida ed ispirata, abitata da un vivo sentimento dello spazio e capace di sporgersi sul bordo dell’abisso, senza paura di quello che sta un passo, una virgola, una nota, un silenzio, una (vana) parola, più in là.
(…) È nata per davvero una stella: speriamo che gli osservatori jazzonomici non se ne accorgano tra troppi anni luce.
Nazim Comunale – The New Noise

“(…) È evidente che dietro ogni improvvisazione sta in realtà una preparazione tecnica, una “appercezione” della musica e del ritmo, per usare un termine filosofico di origine leibniziana, che va molto oltre lo spontaneismo. Basta guardarli questi tre giovani musicisti, molto “blend” come suggerisce il nome del gruppo, dove la “mescola” è fatta di grande affiatamento, passione, originalità. Dalla chitarra elettrica di Michele Bonifati sembrano uscire le sonorità dei mai dimenticati Tangerine Dream che vanno a planare sugli echi, fin quasi mahleriani, del contrabbasso di Andrea Grossi, con il sax di Manuel Caliumi a giocare il ruolo del battitore “free”. Un unico pezzo magnificamente orchestrato che alterna momenti intimistici a scorribande ritmiche, pur mancando nel gruppo un percussionista e quindi ancora più notevole. (…)”
Mario Grella, December 22, 2018 – La Voce di Novara

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